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I REFERENDUM IN ITALIA

Citazione

DISCUSSIONE.

In allegato il link di una panoramica delle Proposte storiche parlamentari.

https://docs.google.com/presentation/d/13RWA9RtDjzC91LDDpzQJ5n9SJICXktUu5z4HgZeOZz0/edit?usp=sharing

 

 

 


La Proposta più interessante mi sembra quella di Peterlini (2009) che potrebbe costituire una base di partenza per la discussione. Una Proposta che essendo stata formulata da Parlamentari - e non invece da un particolare gruppo o associazione - ha il pregio di essere percepita come patrimonio comune e quindi i partecipanti alla Tavola rotonda non sarebbero chiamati a sostenere l'iniziativa di altri già confezionata, ma si sentirebbero coinvolti e protagonisti alla pari fin dall'inizio.

https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00410179.pdf

 


A quanto previsto da Peterlini, personalmente aggiungerei :

1). il Referendum Confermativo Obbligatorio allargato,

2): il Referendum di sfiducia e revoca.

(Art. 138. (bozza) REFERENDUM CONFERMATIVO OBBLIGATORIO

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

Sono sottoposti a referendum obbligatorio confermativo ( dunque in modo automatico e senza alcuna raccolta di firme, senza giudizio di ammissibilità della Consulta, senza quorum di partecipazione) , tutti gli accordi, patti e trattati internazionali, le leggi di revisione della Costituzione, le leggi costituzionali, le leggi di urgenza con durata superiore a sei mesi, la legge elettorale, i trattamenti economici degli eletti a cariche elettive e dei vertici degli apparati pubblici, le spedizioni militari all'estero, le cessioni di sovranità nazionale, le leggi sulla immigrazione e nuova cittadinanza.

La legge sottoposta a referendum non è confermata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi e non può essere ripresentata prima di 3 anni.

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ART. 75 BIS (bozza)

REFERENDUM DI SFIDUCIA E REVOCA:

È facoltà per i Cittadini di indirlo per tutti i livelli Istituzionali a partire da un terzo del loro mandato, per sfiduciare e revocare ogni Eletto a funzione pubblica elettiva, ogni singola Carica monocratica e ogni Organismo nella sua interezza.

1. Sfiducia e revoca del parlamentare eletto (referendum nel collegio di candidatura):

il 20 % dei sottoscrittori la candidatura nel collegio di elezione ( rispettivamente uninominale o plurinominale) può richiedere la convocazione del referendum per sfiduciare e revocare il mandato al parlamentare. Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti che avevano espresso il candidato, il mandato si considera revocato e si procede alla sostituzione eleggendo nuovamente entro 30 giorni, tra i già candidati dello stesso collegio.

2. Sfiducia e revoca di Carica monocratica:

il 5 % degli elettori può richiedere la convocazione del referendum per revocare il mandato alla Carica monocratica.

Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti non favorevoli, la Carica si considera revocata e si procede entro 30 giorni a nuove elezioni.

3. Sfiducia e revoca di intero Organismo:

Il 5 % degli elettori può richiedere la convocazione del referendum per revocare il mandato all'Organismo nella sua interezza.

Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti non favorevoli, l'Organismo si considera revocato e si procede entro 30 giorni a nuove elezioni.

Non è possibile inoltrare più di una richiesta di revoca del mandato durante la durata del mandato stesso.


 

Citazione

 

Oggi la sovranità NON appartiene al Popolo.

Il Popolo italiano non ha alcun potere politico.
Va detto una volta per tutte.
Non può decidere nulla direttamente.
Non è previsto.
Può abrogare qualcosa di marginale già deliberato da altri ( e non invece i Trattati e gli Atti internazionali " roba da grandi " ) e confermare o rifiutare modifiche alla Costituzione a sostegno di una maggioranza parlamentare insufficiente.
Stop.
Questo fa del Popolo italiano lo " schiavo di Roma " e non il sovrano.
Chi vuol farne un Sovrano reale, deve rivedere e riconfigurare il suo diritto politico, strumenti democratici compresi, di cui il primo dovrebbe essere il referendum deliberativo di proposta di iniziativa popolare (referendum legislativo) la chiave di tutte le porte: il popolo propone, il popolo delibera.

Dichiarando come principio fondamentale che " la sovranità appartiene al Popolo .." come conseguenza logica e automatica dovrebbe esserci una situazione in cui il Popolo Italiano ha fattivamente il diritto primario ed il potere concreto di:

  • deliberare direttamente nuove leggi;
  • confermare o abrogare Trattati internazionali che prevedono cessioni di sovranità nazionale e popolare anche parziale : politica, monetaria, militare, economica, sanitaria, alimentare, energetica, digitale;
  • confermare o abrogare leggi riferite alla immigrazione, alla naturalizzazione e cittadinanza;
  • confermare o abrogare leggi e Atti di urgenza con durata superiore ai 6 mesi;
  • confermare o abrogare ogni legge che conceda concessioni del patrimonio e dei beni pubblici;
  • confermare o abrogare ogni legge che metta a rischio la salute dei Cittadini e la salubrità dell'ambiente;
  • confermare o abrogare ogni legge importante;
  • confermare o abrogare la dichiarazione di guerra;
  • confermare o abrogare la legge elettorale;
  • confermare o abrogare le delibere in cui si possano intravvedere conflitto di interessi nella Classe politica e amministrativa;
  • revocare cariche e mandati a singoli e a interi Organismi;
  • deliberare senza quorum;
  • deliberare senza esclusioni di ammissibilità ( > Corte costituzionale ) ma solo con giudizio indicativo di eventuali problematiche ( che poi saranno valutate dai Cittadini );
  • deliberare in tempi certi, comodi e brevi indipendenti dalla agenda parlamentare e dal calendario delle elezioni;
  • deliberare senza dover inoltrare petizioni alle Istituzioni elettive, ma procedendo con un percorso primario ben tracciato di consultazione diretta dei Cittadini: da Cittadino a Cittadino.