I REFERENDUM IN ITALIA
Cita da Gian Zanolli su 21/12/2022, 6:15 pmDISCUSSIONE.
In allegato il link di una panoramica delle Proposte storiche parlamentari.
https://docs.google.com/presentation/d/13RWA9RtDjzC91LDDpzQJ5n9SJICXktUu5z4HgZeOZz0/edit?usp=sharing
La Proposta più interessante mi sembra quella di Peterlini (2009) che potrebbe costituire una base di partenza per la discussione. Una Proposta che essendo stata formulata da Parlamentari - e non invece da un particolare gruppo o associazione - ha il pregio di essere percepita come patrimonio comune e quindi i partecipanti alla Tavola rotonda non sarebbero chiamati a sostenere l'iniziativa di altri già confezionata, ma si sentirebbero coinvolti e protagonisti alla pari fin dall'inizio.
https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00410179.pdf
A quanto previsto da Peterlini, personalmente aggiungerei :
1). il Referendum Confermativo Obbligatorio allargato,
2): il Referendum di sfiducia e revoca.
(Art. 138. (bozza) REFERENDUM CONFERMATIVO OBBLIGATORIO
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Sono sottoposti a referendum obbligatorio confermativo ( dunque in modo automatico e senza alcuna raccolta di firme, senza giudizio di ammissibilità della Consulta, senza quorum di partecipazione) , tutti gli accordi, patti e trattati internazionali, le leggi di revisione della Costituzione, le leggi costituzionali, le leggi di urgenza con durata superiore a sei mesi, la legge elettorale, i trattamenti economici degli eletti a cariche elettive e dei vertici degli apparati pubblici, le spedizioni militari all'estero, le cessioni di sovranità nazionale, le leggi sulla immigrazione e nuova cittadinanza.
La legge sottoposta a referendum non è confermata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi e non può essere ripresentata prima di 3 anni.
--------------------------------------
ART. 75 BIS (bozza)
REFERENDUM DI SFIDUCIA E REVOCA:
È facoltà per i Cittadini di indirlo per tutti i livelli Istituzionali a partire da un terzo del loro mandato, per sfiduciare e revocare ogni Eletto a funzione pubblica elettiva, ogni singola Carica monocratica e ogni Organismo nella sua interezza.
1. Sfiducia e revoca del parlamentare eletto (referendum nel collegio di candidatura):
il 20 % dei sottoscrittori la candidatura nel collegio di elezione ( rispettivamente uninominale o plurinominale) può richiedere la convocazione del referendum per sfiduciare e revocare il mandato al parlamentare. Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti che avevano espresso il candidato, il mandato si considera revocato e si procede alla sostituzione eleggendo nuovamente entro 30 giorni, tra i già candidati dello stesso collegio.
2. Sfiducia e revoca di Carica monocratica:
il 5 % degli elettori può richiedere la convocazione del referendum per revocare il mandato alla Carica monocratica.
Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti non favorevoli, la Carica si considera revocata e si procede entro 30 giorni a nuove elezioni.
3. Sfiducia e revoca di intero Organismo:
Il 5 % degli elettori può richiedere la convocazione del referendum per revocare il mandato all'Organismo nella sua interezza.
Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti non favorevoli, l'Organismo si considera revocato e si procede entro 30 giorni a nuove elezioni.
Non è possibile inoltrare più di una richiesta di revoca del mandato durante la durata del mandato stesso.
DISCUSSIONE.
In allegato il link di una panoramica delle Proposte storiche parlamentari.
https://docs.google.com/presentation/d/13RWA9RtDjzC91LDDpzQJ5n9SJICXktUu5z4HgZeOZz0/edit?usp=sharing
La Proposta più interessante mi sembra quella di Peterlini (2009) che potrebbe costituire una base di partenza per la discussione. Una Proposta che essendo stata formulata da Parlamentari - e non invece da un particolare gruppo o associazione - ha il pregio di essere percepita come patrimonio comune e quindi i partecipanti alla Tavola rotonda non sarebbero chiamati a sostenere l'iniziativa di altri già confezionata, ma si sentirebbero coinvolti e protagonisti alla pari fin dall'inizio.
https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00410179.pdf
A quanto previsto da Peterlini, personalmente aggiungerei :
1). il Referendum Confermativo Obbligatorio allargato,
2): il Referendum di sfiducia e revoca.
(Art. 138. (bozza) REFERENDUM CONFERMATIVO OBBLIGATORIO
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Sono sottoposti a referendum obbligatorio confermativo ( dunque in modo automatico e senza alcuna raccolta di firme, senza giudizio di ammissibilità della Consulta, senza quorum di partecipazione) , tutti gli accordi, patti e trattati internazionali, le leggi di revisione della Costituzione, le leggi costituzionali, le leggi di urgenza con durata superiore a sei mesi, la legge elettorale, i trattamenti economici degli eletti a cariche elettive e dei vertici degli apparati pubblici, le spedizioni militari all'estero, le cessioni di sovranità nazionale, le leggi sulla immigrazione e nuova cittadinanza.
La legge sottoposta a referendum non è confermata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi e non può essere ripresentata prima di 3 anni.
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ART. 75 BIS (bozza)
REFERENDUM DI SFIDUCIA E REVOCA:
È facoltà per i Cittadini di indirlo per tutti i livelli Istituzionali a partire da un terzo del loro mandato, per sfiduciare e revocare ogni Eletto a funzione pubblica elettiva, ogni singola Carica monocratica e ogni Organismo nella sua interezza.
1. Sfiducia e revoca del parlamentare eletto (referendum nel collegio di candidatura):
il 20 % dei sottoscrittori la candidatura nel collegio di elezione ( rispettivamente uninominale o plurinominale) può richiedere la convocazione del referendum per sfiduciare e revocare il mandato al parlamentare. Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti che avevano espresso il candidato, il mandato si considera revocato e si procede alla sostituzione eleggendo nuovamente entro 30 giorni, tra i già candidati dello stesso collegio.
2. Sfiducia e revoca di Carica monocratica:
il 5 % degli elettori può richiedere la convocazione del referendum per revocare il mandato alla Carica monocratica.
Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti non favorevoli, la Carica si considera revocata e si procede entro 30 giorni a nuove elezioni.
3. Sfiducia e revoca di intero Organismo:
Il 5 % degli elettori può richiedere la convocazione del referendum per revocare il mandato all'Organismo nella sua interezza.
Se il numero dei voti a favore della revoca supera il numero dei voti non favorevoli, l'Organismo si considera revocato e si procede entro 30 giorni a nuove elezioni.
Non è possibile inoltrare più di una richiesta di revoca del mandato durante la durata del mandato stesso.
Cita da Gian Zanolli su 25/12/2022, 4:20 pm
Oggi la sovranità NON appartiene al Popolo.
Il Popolo italiano non ha alcun potere politico.
Va detto una volta per tutte.
Non può decidere nulla direttamente.
Non è previsto.
Può abrogare qualcosa di marginale già deliberato da altri ( e non invece i Trattati e gli Atti internazionali " roba da grandi " ) e confermare o rifiutare modifiche alla Costituzione a sostegno di una maggioranza parlamentare insufficiente.
Stop.
Questo fa del Popolo italiano lo " schiavo di Roma " e non il sovrano.
Chi vuol farne un Sovrano reale, deve rivedere e riconfigurare il suo diritto politico, strumenti democratici compresi, di cui il primo dovrebbe essere il referendum deliberativo di proposta di iniziativa popolare (referendum legislativo) la chiave di tutte le porte: il popolo propone, il popolo delibera.Dichiarando come principio fondamentale che " la sovranità appartiene al Popolo .." come conseguenza logica e automatica dovrebbe esserci una situazione in cui il Popolo Italiano ha fattivamente il diritto primario ed il potere concreto di:
- deliberare direttamente nuove leggi;
- confermare o abrogare Trattati internazionali che prevedono cessioni di sovranità nazionale e popolare anche parziale : politica, monetaria, militare, economica, sanitaria, alimentare, energetica, digitale;
- confermare o abrogare leggi riferite alla immigrazione, alla naturalizzazione e cittadinanza;
- confermare o abrogare leggi e Atti di urgenza con durata superiore ai 6 mesi;
- confermare o abrogare ogni legge che conceda concessioni del patrimonio e dei beni pubblici;
- confermare o abrogare ogni legge che metta a rischio la salute dei Cittadini e la salubrità dell'ambiente;
- confermare o abrogare ogni legge importante;
- confermare o abrogare la dichiarazione di guerra;
- confermare o abrogare la legge elettorale;
- confermare o abrogare le delibere in cui si possano intravvedere conflitto di interessi nella Classe politica e amministrativa;
- revocare cariche e mandati a singoli e a interi Organismi;
- deliberare senza quorum;
- deliberare senza esclusioni di ammissibilità ( > Corte costituzionale ) ma solo con giudizio indicativo di eventuali problematiche ( che poi saranno valutate dai Cittadini );
- deliberare in tempi certi, comodi e brevi indipendenti dalla agenda parlamentare e dal calendario delle elezioni;
- deliberare senza dover inoltrare petizioni alle Istituzioni elettive, ma procedendo con un percorso primario ben tracciato di consultazione diretta dei Cittadini: da Cittadino a Cittadino.
Oggi la sovranità NON appartiene al Popolo.
Il Popolo italiano non ha alcun potere politico.
Va detto una volta per tutte.
Non può decidere nulla direttamente.
Non è previsto.
Può abrogare qualcosa di marginale già deliberato da altri ( e non invece i Trattati e gli Atti internazionali " roba da grandi " ) e confermare o rifiutare modifiche alla Costituzione a sostegno di una maggioranza parlamentare insufficiente.
Stop.
Questo fa del Popolo italiano lo " schiavo di Roma " e non il sovrano.
Chi vuol farne un Sovrano reale, deve rivedere e riconfigurare il suo diritto politico, strumenti democratici compresi, di cui il primo dovrebbe essere il referendum deliberativo di proposta di iniziativa popolare (referendum legislativo) la chiave di tutte le porte: il popolo propone, il popolo delibera.
Dichiarando come principio fondamentale che " la sovranità appartiene al Popolo .." come conseguenza logica e automatica dovrebbe esserci una situazione in cui il Popolo Italiano ha fattivamente il diritto primario ed il potere concreto di:
- deliberare direttamente nuove leggi;
- confermare o abrogare Trattati internazionali che prevedono cessioni di sovranità nazionale e popolare anche parziale : politica, monetaria, militare, economica, sanitaria, alimentare, energetica, digitale;
- confermare o abrogare leggi riferite alla immigrazione, alla naturalizzazione e cittadinanza;
- confermare o abrogare leggi e Atti di urgenza con durata superiore ai 6 mesi;
- confermare o abrogare ogni legge che conceda concessioni del patrimonio e dei beni pubblici;
- confermare o abrogare ogni legge che metta a rischio la salute dei Cittadini e la salubrità dell'ambiente;
- confermare o abrogare ogni legge importante;
- confermare o abrogare la dichiarazione di guerra;
- confermare o abrogare la legge elettorale;
- confermare o abrogare le delibere in cui si possano intravvedere conflitto di interessi nella Classe politica e amministrativa;
- revocare cariche e mandati a singoli e a interi Organismi;
- deliberare senza quorum;
- deliberare senza esclusioni di ammissibilità ( > Corte costituzionale ) ma solo con giudizio indicativo di eventuali problematiche ( che poi saranno valutate dai Cittadini );
- deliberare in tempi certi, comodi e brevi indipendenti dalla agenda parlamentare e dal calendario delle elezioni;
- deliberare senza dover inoltrare petizioni alle Istituzioni elettive, ma procedendo con un percorso primario ben tracciato di consultazione diretta dei Cittadini: da Cittadino a Cittadino.