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Motivazioni, fini e metodi - Interpretazione di uno vale uno

Citazione

Partecipazione nei gruppi tematici in ogni Municipio, votazione del ritenuto idoneo alla partecipazione nel gruppo di livello superiore/esteso la Provincia. Così sino allo Stato. Una forma organizzativa utile al rendimento delle comunicazioni. Trovandoci con differenze d'età e relative esperienze negli innumerevoli ruoli e settori dell'attuale società. Filtri necessari all' esercizio del sistema democratico razionale. l'attuale caos risulta utile solo a chi gestisce le strutture e sovrastrutture, sotto tutte le categorie. L'esempio del pendolo di Foucaul insegna : All'Equatore ha un tracciato avanti e indietro/destra e sinistra, con un attimo nella posizione di quiete. L'ideale è portare la posizione al polo, lì il tracciato è circolare con una visione integrata/ottimizzata, in questo caso di tutti i problemi/contraddizioni dell'attuale sistema diventato insopportabile alla natura umana del popolo.

Citazione

Situazioni espresse da una signora che aspettano d'essere risolte:

 
Le generazioni future vanno prese sul serio
Apro con una domanda che rivolgo a Voi tutti: “ perché dovremmo rinunciare a anteporre i diritti inviolabili dell’uomo a qualsiasi logica di bilancio e di profitto?
La dedizione della classe politica italiana ha ampiamente dimostrato di essere contro il progresso materiale e sociale del Paese
La promozione dell’uguaglianza è stata rimossa e nessuno sembrerebbe essere più al riparo dall'abuso.
I delitti contro la personalità dello Stato restano impuniti davanti allo sbigottimento e all’apparente impotenza del suo popolo.
Il lavoro, la forza lavoro, l’onore al lavoro, il diritto al lavoro.... su cui si fonda la Repubblica, che è una e indivisibile, è stato attaccato con una violenza inaudita.
Ma cosa si aspettava il mondo operaio, tradito, scalciato e inginocchiato da chi avrebbe dovuto sostenerlo?
Cosa ci si aspetta oltre l'umiliazione dei lavoratori?
Quale futuro può attendersi un popolo i cui figli sono spinti ad emigrare dopo essere stati svenduti al colonialismo ideologico e a politiche di occupazione discriminanti proprio da chi avrebbe dovuto vigilare sulla loro infanzia e sul loro sviluppo?
Fino a quando dovremmo sentirci cittadini erranti di un apolide mondo degli affari sempre più inter-connessi e sempre più soli?
La dignità dell’individuo è stata messa all’angolo quando non all'incanto. Un crimine senza pari.
Le posizioni dominanti e sempre più invadenti delle multinazionali e delle grandi imprese fra loro inter-dipendenti ma anche delle banche che hanno perso la loro funzione primaria per dar spazio alla speculazione finanziaria, rappresentano ormai il cancro socio-culturale le cui metastasi si espandono velocemente e capillarmente.
Mi chiedo:
davanti all'evidente fallimento di un modello anti-evolutivo può l’interesse pubblico scomparire nell'oblio indotto?
Il gioco al ribasso meschino e volgare dell'informazione manipolatrice prona al colonialismo ideologico potrà mai essere invalidato? Se è sì come e da chi?
L'attenzione alla storia e dunque agli eventi della stessa ci richiama alla memoria analogie preoccupanti che presagiscono ulteriori scempi umani ma nel contempo ci esortano a non inciampare negli stessi errori e a non mollare.
Davanti allo sciacallaggio mistificato il cui obiettivo è solo l’indebitamento dell’uomo e il governo dell'uomo indebitato può il cittadino comune sedere al tavolo delle parti e sparecchiare l'insolenza?
Assistiamo all'alzar di voce dell'estrema destra sociale e dunque nazionalista che in molti paesi si prepara ad avanzare a difesa della Patria, della cultura natia, della religione cristiana o della libertà di autodeterminazione di un popolo sempre più attaccata da falsi padri della democrazia...nel mentre si attende con pazienza che l'esasperazione trovi il suo culmine nella fine della sopportazione di tanta arroganza pseudo-intellettuale.
Non parlo di nostalgia stereotipata
Non mi riferisco alle scivolate dei totalitarismi né alle dittature di breve vita o di vita insopportabile. Mi riferisco al riordino fuori dal caos di elementi naturali che trovano la loro compostezza nei principi umani che non dividono ma si integrano nell'adattamento con grande forza di comunalismo
In Italia come in Francia come in Polonia come in Ungheria come in molte parti dell'Europa il risentimento corre fra le file popolari e sembrerebbe attendere il via alla protesta continentale
Perchè?
Chi sta portando alla deriva i popoli europei?
Quale svolta epocale al prezzo inaudito di pesanti scontri sociali è in programma?
Alcuni studiosi citano i processi di internazionalizzazione selvaggia e coercitiva come una delle cause della mobilitazione delle masse sottolineando una reazione "naturale" a una modernità non maturata in quanto imposta quale forma di resistenza ai cambiamenti strutturali, economici e culturali.
La critica è ampia e le soluzioni agli evidenti danni comminati dalle leggi UE ai popoli europei, sottoposti a pressioni neo-liberiste indicibili, restano vacanti.
Benché si conoscano i risultati devastanti dell'incivile globalizzazione e della spinta alla manipolata integrazione europea della migrazione "veloce" ...c’è ancora chi vuole confondere per poi dividere mentre “il sentire comune” è il forte disagio e l'insicurezza.
Della destra sociale risuona il mantra del conservatorismo dei valori tradizionali e dell’ottusità degli schemi interpretativi sul forte nazionalismo
Della sinistra storica ci resta la testa bassa al plebiscito del pensiero unico svenduto anche dai sindacati
Il più Stato e meno Stato in una realtà dove lo Stato è sotto attacco necessita di una sosta forzata davanti ai danni di tutta evidenza.
Lascia perplessi l’ostentazione del mantra della solidarietà a dispetto degli ultimi sempre più sfruttati e redditizi o resi mine vacanti e in odor talvolta di organizzazione criminale (vedi la mafia nigeriana)
La deportazione veloce e disumana di migranti economici conclamata da affari loschi e finanziamenti discutibili è davvero inquietante perché attacca l’istituto familiare e gli equilibri sociali mettendo altresì in difficoltà le anonime spinte solidali che vengono ingoiate dallo sfruttamento e dal business.
I luoghi comuni dei "ben pensanti" sono stati sempre sconfessati dai numeri e dal degrado che questo Stato indebolito (ma non è il solo nella UE) non è in grado di fronteggiare.
La povertà degli italiani è crescente e non è solo povertà economica ma anche culturale.
Mistificarne il corso è un grave atto di violenza verso la consapevolezza delle genti.
Le virtù europeiste non esistono.
Se questi sono i risultati è la grande finanza che ha vinto sulla politica.
Voglio ripetermi: la tutela delle radici storiche, la preservazione dei diritti sociali, la fertilizzazione spontanea della cultura nazionale, il fermentare del sapere umano che molte intelligenze di questo angolo di mondo continuano a produrre, le immani fatiche che si investono nell’agricoltura locale protesa a garantire cibo sano e unico...tutto ciò è forse senza significato?
La forza delle anime che convivono si manifesta nella libertà di cooperazione e non nelle forzature di sistema
Si chiama libera iniziativa
Si chiama opportunità di potersi mettere alla prova senza essere attraversati da una resistenza colonizzatrice.
Ma cosa è la forza di un popolo?
Si chiama Forza la variabile dei principi della tutela nazionale che Ugo Ojetti, scrittore attento all’ordine e alla chiarezza nelle idee sintetizzava in una frase:
“Si chiama diritto quel momento in cui la forza riposa e prende respiro”
dopo, aggiungerei, aver lavorato e dato il meglio di se stessa per l’evoluzione. Ecco la forza , quella codificata nella certezza che il sistema economico nazionale dovrebbe garantire, come da Costituzione.
Va sottolineato che il fenomeno della globalizzazione ha acuito le disuguaglianze sociali e che la strategia economica politica come la glocalizzazione, volta a correggere gli aspetti più problematici della globalizzazione, non sembra aver prodotto effetti positivi sulla qualità della vita dell'80% della popolazione mondiale. La situazione si aggrava quando si analizzano gli indicatori di impoverimento di una fetta cospicua del restante 20% che entra anch'essa nella spirale della povertà.
E' una gestione perdente quella dello sradicamento forzato dei popoli in cui è confortante scoprire che la propaganda ad orologeria del sentimento dell’anti- fascismo non attecchisce se non in quei contesti anti-nazionalisti di cui le sinistre si sono servite per lo scontro. Oggi il picchio di marciume coincide sempre con la costruzione di uno scontro. L'ammiccamento ai timori di un fascismo rivoluzionario non spiega il fenomeno delle destre conservatrici che crescono in Europa e che nulla hanno a che fare con i vari Franco, Mussolini o Hitler o per andare in Argentina con i Peron.
Non essere in grado di catturare e difendere la democrazia e di promuovere lo stato sociale ha colpevoli.
Assistere indifferenti allo smantellamento e alla svendita del "bene comune" e dei "beni comuni" ha finito per creare il clima di ansie e di azioni convulse che rigurgitano nello sconforto.
Certamente la storia risponderà puntuale ai quesiti di cittadini sempre più consapevoli vittime.
Nel mentre già tante realtà pro-attive operano anche sul territorio italiano e sono saldamente legate ai valori di questa terra.
Sono associazioni, comitati, accademie di studi, sezioni politiche, volontari cittadini in virtù di fratellanza.
Nel paese Italia, in cui è difficile fare sintesi di quel che avviene a causa della tossicità delle politiche anti- popolo, delle lobby, delle sette avvelenate contro l’essere umano, delle mode anti-vita... c’è l’urgenza di farsi carico di una nuova classe dirigente.
...lei è lì a portata di mano, può già ripartire per ricostruire il Paese ridotto in macerie dall’abuso pseudo-istituzionale concertato su fronti diversi, è lì, fra i nostri giovani migliori.
Sento già le voci dei coraggiosi intellettuali che aperti alla ricerca e all’evoluzione scalpitano per promuovere lo sviluppo dell’Italia degli Italiani che tanto ha dato al mondo in ogni campo e in ogni arte.
Vedo già le mani operose e meravigliose dei lavoratori costruire e forgiare nuove realtà
Dobbiamo pretendere che la Costituzione venga applicata dopo essere stata metabolizzata da ogni cittadino e comprendere, per chi ancora avesse dubbi, che la Costituzione italiana è incompatibile con i trattati europei.
Io credo poi fermamente nella formazione civica di una nuova comunità dove i giovani saranno al centro del dibattito sociale.
Basta violenza ideologica in questo momento dove il nemico è terzo!
Non è forse violenza quella che si esercitata verso la cittadinanza allorché viene seminata regressione cognitiva fino al punto di non ritorno?
Non è violenza quella che genera solo masse di nuovi lavoratori schiavi?
Non è ancora violenza l’indifferenza contro gli inabili al lavoro o gli anziani abbandonati alle leggi del mercato o i disabili privati di assistenza?
Non è violenza il bombardamento mediatico che forza mode e gusti sessuali?
Non è violenza l’impunità folle, assurda, indicibile della criminalità a dispetto della gente onesta?
Non è violenza la schiavitù delle donne sulle strade e di quelle rese inoperative e penalizzate in contesti dove la famiglia è sfaldata?
Non è violenza l’assenza della messa in sicurezza dei territori che vede puntualmente il ripetersi di tragedie?
Non è violenza quella che è stata permessa alle Banche che hanno imbrogliato e derubato le vite altrui?
Mi fermo...sarebbero troppe le violenze da elencare
Nessuna collaborazione con quella classe dominante che offende e umilia il popolo.
Per comprendere il mondo occorre saper stare nel mondo mettendosi accanto agli ultimi, comprenderne le disgrazie e evitarne lo sfruttamento.
In un sistema altamente tossico come quello instauratosi in Italia va estirpata la radice della separazione e dunque dell’ostilità che in termini eufemistici si chiama competizione (questo termine appare ben 33 volte nei Trattati Europei) e in termini realistici si chiama guerra (non è forse una guerra quella dichiarata dal profitto contro le umani genti?).
Lo sviluppo dunque della persona umana passa per la rimozione di ostacoli di comprovata criminalità contro la libertà della convivenza sociale e la democrazia della solidarietà.
L’interesse pubblico è il bene “allocato” di cui tutti devono godere dopo accurato mantenimento.
La migrazione deve essere naturale e non predatoria
Le banche devono tornare a fare le banche e non a meri istituti di sottrazione di ricchezza reale o strumenti di ricatto
L’amministrazione statale non può essere delegata al privato
La guerra che l’Italia ripudia non può nascondersi dietro la definizione di “missioni di pace”
L’iniziativa economica del singolo non può cadere schiacciata e usurpata ma deve essere disciplinata e incentivata e le imposte proporzionali al reddito
La ricerca pubblica deve tornare a essere fiorente e illimitata e foraggiata da categorie illuminate.
L’intervento statale deve imperare su ogni ingerenza straniera
La tutela pensionistica deve essere statale e non affidata a fondi privati
La Sanità Pubblica deve tornare a essere un modello per il mondo che sulla salute fa affari
La Scuola pubblica un laboratorio di eccellenze come è sempre stato prima delle "deforme" atte a trasformare gli studenti in clienti
Le famiglie vanno incentivate e supportate dallo Stato nel fare figli che sono la sola speranza della nostra Italia
Voglio chiudere con un pensiero di Papa Giovanni XXIII che raccorda ognuno di noi nel suo immenso potere di rappresentare quel granello di sabbia che fa la spiaggia:
“Mi accade spesso di svegliami di notte e cominciare a pensare a una serie di gravi problemi e decidere di parlarne al Papa. Poi mi sveglio completamente e mi ricordo che io sono il Papa.” 😃
Anna Rossi
“Giù le mani dai bambini!”
Prof. Anna Rossi
vice Presidente "Terra d'Arte"
Stralci di relazione Centro studi Diritti Umani - Roma febbraio 2018
da un elaborato di Anna Rossi:
OPERAZIONE RISVEGLIO - Le generazioni future vanno prese sul serio
Pino Strano and Gian Zanolli have reacted to this post.
Pino StranoGian Zanolli
Citazione
Cita da Ospite su 11/02/2023, 9:11 am

Situazioni espresse da una signora che aspettano d'essere risolte:

 

Ma tu che ne pensi?