Forum Pubblico MenuNavigazione forumForumAttivitàAccessoForum breadcrumbs - Sei qui:ForumForum pubblico: Commenti dalle pagine del sitoCommenti sul contenuto della paginaLista delle candidature dirette - …Scrivi RispostaScrivi Risposta: Lista delle candidature dirette - Siamo sicuri che serva una Lip? <blockquote><div class="quotetitle">Cita da <a class="profile-link highlight-default" href="#">Pino Strano</a> su 26/03/2023, 9:35 pm</div><p>Ho preso del tempo prima di dire la mia sulle obbiezioni di Sergio Bagnasco.<br />Soprattutto perchè non volevo entrare nel loop del “botta e risposta”, che spesso si traduce in una discussioe per “partito preso”, dove non si considera realmente ciò che l'altro dice, se non in funzione strumentale, volti ad riaffermare semplicemente il proprio punto di vista.<br />Ovviamente non sono scevro da questo umano meccanismo, ma provo a tenerlo sotto controllo.</p> <p>Ho quindi letto con attenzione tutte le cose da lui scritte e anche dai altri precedenti commentatori.</p> <p>Trovo interessanti alcune delle sue osservazioni nitorno alla LIP, e su qualcuna condordo pienamente.</p> <p>Per esempio quando lui scrive che “S<i>celgoIo” potrebbe mettersi a disposizione di tutte le associazioni e i cittadini che vogliano candidarsi … e il gioco è fatto. Sufficiente che il candidato abbia i requisiti di legge richiesti.</i>” o più avanti “<i>Le candidature indipendenti sono quindi già possibili; basta creare un ombrello che le raccolga.</i> “. E ancora nel secondo suo intervento “<i>Mi pare di aver ampiamente spiegato che </i><strong><i>questa Lip è superflua</i></strong><i> perché si pone un obiettivo che è già perseguibile poiché </i><strong><i>le candidature esterne ai partiti sono già possibili</i></strong><i>.</i>”</p> <p>Dirò dopo perchè, secondo me, la LIP non è affatto superflua, ma intanto prendo spunto da quanto sopra per ribadire che il modello proposto nella LIP non è solo stato costruito per dare luogo a una LIP, ma proprio nella consapevolezza, che indipendentemente dalla presenza o meno di una legge specifica (che tuttavia avrebbe le sue ragioni) il modello può essere messo in atto, già da subito, nelle prossime competizioni elettorali (locali o nazionali che siano). Con alcune accortezze e precisazioni, che riguardano gli aspetti prescritti dalle leggi elettorali, ma non solo. I cittadini “consovrani” di “Scelgo Io!” lo sanno bene. Ne abbiamo parlato a lungo, di questa doppia natura della nostra proposta-modello. E certamente, a prescindere dall'organizzazre o meno la presentazione della LIP, noi proporremo a tutti gli elettori il modello della LISTA DELLE CANDIDATURE DIRETTE.</p> <p>E veniamo alle principali obbiezioni poste da Sergio Bagnasco.<br />Una di queste, apparentemente la più cogente, è quella relativa alla “indipendenza” dei candidati.<br />Sergio scrive “Indipendenti da cosa? Indipendenza certificata da chi? Parola di Cittadino parola di Re? - Come si può costruire una Lista di auto-candidati “indipendenti”?”<br />Queste domande mi suonano un poco strane, quasi retoriche”, tanto più che dopo lo stesso Sergio, poco più avanti scrive: “Le candidature indipendenti sono quindi già possibili; basta creare un ombrello che le raccolga”. Quindi?<br />Quindi mi pare che anche lui intenda qui, come lo intende il modello espresso dalla LIP, come *indipendenti dai partiti*, anzi, vista la reale situazione dei partiti (direi proprio tutti, compresi i cosiddetti alternativi) indipendenti dalle segreterie dei partiti. Le quali a loro volta non sono indipendenti, ma decisamente sotto schiaffo di poteri pure esterni alla stessa nazione. <br />Nessuno, ovviamente, può dirsi indipendente veramente. Siamo tutti dipendenti da qualcosa o qualcuno, ma questo non significa non rendersi conto che attualmente le candidature sono dipendenti non solo dalle segreterie, ma anche da altre forme di potere, economico, informativo, e altri più o meno occulti. Lo stato dovrebbe cercare di rimuovere gli ostacoli alla indipendenza, non incrementarli.</p> <p>Quello che cerca di affermare la LIP (e il suo modello) è il principio che una candidatura dovrebbe dipendere esclusivamente dalla volontà del candidato e dalla volontà dei cittadini che lo sostengono.</p> <p>Nessuna pretesa, di “indipendenza” in senso assoluto. Come potrebbe?</p> <p>Il fatto poi che sia possibile creare un ombrello che riduca la dipendenza del singolo dai partiti, è solo una risposta, una possibilità, in tono minore. Lo stesso Bagnasco ha ricordato come la legge elettorale, preveda comunque, l'idividuazione di un “capo politico” o quasi. Il legale rappresentante, il soggetto che ha la titolarietà del simbolo, il programma elettorale, gli organi del gruppo politico e le sue attribuzioni. Certo, cose che possiamo depotenziare con vari escamotage, come l'estrazione a sorte, la rotazione delle responsabilità, e con un programma che dica ““ogni candidato avrà la totale libertà di azione”. Paradossalmente, ma non tanto, sono esattamente il tipo di considerazioni che noi stessi di Scelgo Io abbiamo fatto quando abbiamo considerato la possibilità di fornire questo ombrello.<br />E tuttavia, questi sono escamotage. Un escamotage per rispondere a una assenza di possibilità previste dal nostro ordinamento, cui la LIP vorrebbe mettere fine. Questa è proprio una delle ragioni della validità della LIP: *Non dover dipendere da un ombrello*.<br />Un ombrello creato da un gruppo politico, che per quanto meravigliosamente democratico, non è terzo, non è una istituzione, e che deve mettere le sue risorse, economiche, umane ed altro per surrogare una mancanza di possibilità di realizzare un diritto che il singolo cittadino dovrebbe avere garantito dallo stato e non da una organizzazione privata. <br />Ripeto, noi cercheremo di costruire questo ombrello, con l'aggiunta di tutte le difficoltà che dovremo affrontare anche per convincere i cittadini di non avere altri fini, giungendo per questo anche alla castrazione del diritto di alcuni dei suoi membri. Ma questa è altra cosa dal ritenere che lo Stato dovrebbe garantire il diritto alla autocandidatura “indipendente”.</p> <p>Un altra obiezione importante è quella relativa in generale alla armonizzazione delle leggi attuative con quanto previsto dalla LIP e in particolare alla disparità di trattamento che si riserverebbe alla lista delle candidautre dirette esentandola dalla raccolta delle firme a sostegno.<br />Confesso la mia ignoranza specialistica, ma per quento ne so, l'armonizzazione, pure il termine è usato nele testo della LIP, mi risulta difficilmente raggiungibile. Nel senso che le leggi elettorali, sono già così “disarmoniche”, che la ricerca di una armonia, può essere intesa solo nel senso dodecafonico, di aggiunta di una ulteriore disarmonia. Per quanto riguarda il punto della esenzione dalle firme per la presentazione delle LISTE DI CANDIDATURE DIRETTE con che cosa dovrebbero armonizzarsi? Perchè dovrebbero armonizzarsi con le norme che prevedono la raccolta di firme per le nuove formazioni e non con le norme che esentano le formazioni con anche solo pochissimi rappresentanti eletti?</p> <p>Invece, sempre per quanto riguarda l'armonizzazione vorrei capire meglio Cosa intende Sergio Bagnasco quando scrive: “<i>D’altra parte, la legge elettorale prevede candidati uninominali e liste plurinominali collegate ai candidati uninominali e se non si cambia legge elettorale non si può introdurre un regime parallelo di candidature ed elezione sottoposte a regole diverse rispetto alla legge vigente. Verrebbe meno l'unitarietà del sistema elettorale creando discriminazioni tra candidati,</i>”<br />Vediamo se ho compreso il problema. Nella Lip, i candidati per le liste uninominali vengono scelti tra i “vincitori” delle diverse liste “plurinominali”. Certo c'è il problema del sesso di questi. In questo caso la questione andrebbe prevista, invece che genericamente demandata a “norme attuative”. Per esempio scegliendo i più votati uno per sesso, e lo stesso per la composizione delle liste plurinominali.<br />Qui Bagnasco ha ragione ad avere perplessità. Noi, abbiamo un po' aggirato, il problema, demandando genericamente a successive norme regolamentari armonizzanti con la normativa elettorale emanate dal Governo.</p> <p>Al di là del fatto che si richiama una delega al governo (che Bagnasco sostiene debba essere specifica e sè stante e non contenuta nella proposta di legge stessa), qui faccio notare che forse le espressioni usate non sono perfette o lasciano spazio a qualche ambiguità. Cioè la LIP, non prevede una delega legislativa ampia, ma una delega "semplicemente" a specificare i dettagli regolamentari proprio per armonizzare la LIP con le leggi già esistenti, per la parte appunto che regola la composizione delle liste. Se questo non è chiaro, forse potrebbe valere la pena di provare a rifletterci ancora sopra. Magari anche allargando la “consultazione”.<br />Tuttavia il punto sostenuto da Bagnasco non corrisponde alla prassi, già altre volte seguita dal Parlamento, che ha introdotto deleghe al governo come articoli specifici all'interno della legge stessa.</p> <p>Un poco di riferimenti a proposito:</p> <ul> <li> <p>Legge 5 febbraio 1992, n. 104: "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate". Questa legge prevede, tra l'altro, la delega al governo per l'emanazione di un regolamento che definisca le modalità e i criteri per l'individuazione dei centri di assistenza per disabili, nonché per la determinazione dei requisiti e delle modalità di accesso ai servizi di assistenza domiciliare.</p> </li> </ul> <ul> <li> <p>Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81: "Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro". Questo decreto prevede numerose deleghe al governo per l'emanazione di regolamenti attuativi su vari aspetti della sicurezza sul lavoro, ad esempio per definire le modalità di applicazione delle norme sulla prevenzione incendi e le misure di sicurezza da adottare in caso di lavori in quota.</p> </li> <li> <p>Legge 29 Luglio 2010, n. 120: "Disposizioni in materia di sicurezza stradale". Questa legge prevede, tra l'altro, la delega al governo per l'emanazione di un regolamento che definisca le modalità di esecuzione della revisione periodica dei veicoli e delle attività di collaudo e omologazione dei veicoli.</p> </li> <li> <p><a href="https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Selezione_normativa/L-/L13-08-2010-136.pdf">Legge del 13 agosto 2010, n. 136 (1).</a> Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia. Pubblicata nella Gazz. Uff. 23 <em>agosto 2010</em> …</p> </li> </ul> <p>Credo ce ne siano molti altri di esempi di questo tipo. Tra decreti legge e leggi. Se si potrebbe forse obbiettare che i decreti legge hanno una natura speciale in sé, ci sono comunque esempi di leggi ordinarie, che al loro interno “delegano” per qualcosa il governo.</p> <p>Mi pare di capire che quello che costituzionalmente conta è che la delega sia esplicita, non in bianco, e che abbia una durata temporale definita. Cosa che la nostra LIP fa. La giurisprudenza poi di cosa sia “non in bianco” è ampia e passibile anch'essa di varie interpretazioni,(ho visto un volume di 600 pagine su questo, e c'è di tutto!) ma mi pare che il contenuto della delega sia sufficientemente definito. Tuttavia, ripeto, una ulteriore riconsiderazione e consultazione più ampia di quella che abbiamo già messo in atto, potrebbe essere opportuna. Prima di mettere in piedi tutto l'ambaradan necessario.</p> <p>Le altre critiche di tipo più “politico” non le affornto qui. Per ora. Parlo della opinione che così non cambierebbe nulla di sostanziale, che la lista introdurrebbe discriminazioni tra e liste , sulla questione dei contributi che vanno alla lista e non ai singoli, sul fatto che la lista diretta potrebbe essere un cavallo di troja per i partiti, o per candidati di partit, e altre minori secondo me di significato più dialettico-retorico che sostanziale.</p></blockquote><br> Annulla