Forum Pubblico MenuNavigazione forumForumAttivitàAccessoForum breadcrumbs - Sei qui:ForumForum pubblico: Commenti dalle pagine del sitoCommenti sul contenuto della paginaLista delle candidature dirette - …Scrivi RispostaScrivi Risposta: Lista delle candidature dirette - Siamo sicuri che serva una Lip? <blockquote><div class="quotetitle">Cita da Ospite su 25/03/2023, 1:55 pm</div><p>Non vedi il problema, scrivi e non noti obiezioni … Vabbè. Mi pare di aver ampiamente spiegato che <strong>questa Lip è superflua</strong> perché si pone un obiettivo che è già perseguibile poiché <strong>le candidature esterne ai partiti sono già possibili</strong>. Perché disperdere energie per una Lip che non produrrebbe alcun miglioramento della rappresentanza?</p> <p>Come già spiegato <strong>l’art 15 è sbagliato</strong> perché solo una legge delega approvata dal Parlamento può incaricare il governo di approvare un decreto legislativo dando un mandato preciso e circoscritto in ogni aspetto. Ma se il parlamento approva la Lip significa che ha individuato come armonizzare la Lip alla legge elettorale, diversamente non l’approverebbe; non sussiste quindi alcuna ragione in base alla quale il Parlamento dovrebbe delegare al Governo la modifica della legge elettorale e non può una legge ordinaria obbligare il Parlamento a dare una delega al Governo. Questo punto va quindi riscritto e <strong>il presupposto della Lip è che la Lip stessa sia armonizzata alla legge elettorale, operazione che la Lip non fa, quindi implicitamente si propone di approvare una legge a condizione che il legislatore trovi autonomamente come modificare un’altra legge</strong> … su cui da anni gira a vuoto. Una procedura alquanto bizzarra.</p> <p><strong>Il confronto con la circoscrizione estera è sbagliato</strong>. La circoscrizione estera è stata <span style="text-decoration: underline">introdotta con modifica della costituzionale</span> e la legge elettorale è stata adeguata alla nuova normativa costituzionale. Non c’è alcuna discriminazione, come erroneamente scrivi quando evidenzi le diverse modalità per eleggere i parlamentari nazionali e quelli in rappresentanza degli italiani all’estero. Infatti, dovendo eleggere solo 8 deputati in tutto il mondo, Italia esclusa, è ovvio che non si possono ripetere i criteri di collegi uninominali e maggioritari adottati per l’Italia, con esclusione di Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. La Legge elettorale quindi contempla diversi sistemi elettorali per soddisfare molteplici esigenze. Non c’è alcuna necessità di armonizzare quelle norme con quelle nazionali (sempre TAA e Valle d’Aosta escluse) perché va trovata una soluzione superiore che consenta di dare rappresentanza agli italiani all’estero (che la norma costituzionale vuole che non abbiano lo stesso rapporto di rappresentanza che c’è tra italiani residenti e italiani all’estero) e alle minoranze linguistiche. <strong>La legge, quindi, recepisce superiori norme costituzionali</strong>.</p> <p>Sorvoliamo poi sulla analogia tra società per azioni e soggetti privati che fanno riferimento a diversi istituti giuridici con diversi compiti, responsabilità, funzioni … <strong>I candidati della Lista Diretta e delle altre Liste concorrono invece alla stessa carica elettiva, tutti avranno le stesse funzioni</strong>. </p> <p><strong>La Lip discrimina tra “Lista Diretta” e altre Liste in nome di una presunta indipendenza e valenza istituzionale</strong>.</p> <p>Perché non c’è alcun miglioramento della rappresentanza?</p> <p>Perché <strong>i candidati della “lista diretta” sarebbero eletti con le stesse modalità con cui sono eletti tutti gli altri</strong>, quindi senza possibilità di scegliere tra i candidati della lista e senza possibilità di scegliere tra candidato uninominale e lista proporzionale. Si riproducono, pertanto, le logiche perverse del sistema partitocratico vigente. Che cosa impedirebbe poi a un eletto nella “Lista Diretta” di entrare a far parte di un Gruppo Parlamentare di altro partito? Assolutamente nulla e questo ci rimanda al concetto di “indipendenza”, un’Araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, ove sia nessun lo sa!</p> <p><strong>L’indipendenza</strong> è, infatti, solo presunta, non può essere certificata e <strong>non ha alcuna rilevanza costituzionale e giuridica</strong>.</p> <p>Cosa impedirebbe agli iscritti dei partiti, ai simpatizzanti dei partiti, ai gruppi fiancheggiatori dei partiti … di andare all’assalto del registro delle auto-candidature? Nulla! E poiché i candidati saranno poi scelti dagli elettori, chi avrebbe maggiori probabilità di essere candidato, potendo contare sul sostegno del partito e del suo radicamento sul territorio?</p> <p>L’indipendenza è quindi solo una chimera.</p> <p>Allo stesso modo, <strong>il concetto di “lista istituzionale” non ha alcun valore costituzionale e giuridico</strong>. Istituzionale è ciò che attiene a una istituzione; quando una lista è ammessa a partecipare alle elezioni, automaticamente diventa “istituzionale” perché concorre con altre alla formazione dell’assemblea parlamentare, che è una Istituzione.</p> <p><strong>Non è costituzionale</strong>, quindi, <strong>prefigurare una disparità di trattamento tra una lista e le altre, perché tutte sono alla pari “liste istituzionali”</strong>. Ne consegue, che l’esonero dalla raccolta delle firme dovrebbe essere estesa a tutte le liste oppure tutte dovrebbero presentarle.</p> <p>Qualcuno potrebbe osservare che la disparità esiste già tra chi è già presente in Parlamento e chi vorrebbe entrare, ma va tenuto presente che chi è oggi in Parlamento a suo tempo le firme le ha dovute raccogliere. Il M5S, FI … a suo tempo le firme le hanno raccolte, sono entrati in Parlamento e si presume che abbiano ancora un consenso di base, quindi sono esonerate dalla nuova raccolta di firme. Se Rifondazione Comunista volesse presentarsi alle elezioni, dovrebbe nuovamente raccogliere le firme perché non è più presente in parlamento. A mio avviso questa disparità va eliminata, per ragioni che non sto qui a spiegare per non farla troppo lunga, e questo obiettivo si può perseguire con un referendum abrogativo.</p> <p><strong>La raccolta delle firme</strong>, in definitiva, <strong>serve a garantire che un gruppo politico disponga di un consenso di base al fine di evitare l’eccessiva frammentazione, che nuoce al pluralismo</strong>.</p> <p>Questo è un concetto contro-intuitivo e provo a spiegarlo.</p> <p>Alle ultime elezioni politiche alla <strong>Camera avevamo la bellezza di 23 contrassegni</strong>, ovviamente non tutti presenti su tutto il territorio nazionale.. Di questi 23, solo 8 hanno avuto eletti nella quota proporzionale e uno di questi otto grazie alle norme riservate alla minoranze linguistiche. La dispersione di voti è stata notevole perché ben <strong>15 liste sono rimaste senza eletti nella quota proporzionale</strong>. E non va dimenticato che <strong>la dispersione di voti va a vantaggio di coloro che partecipano alla ripartizione dei seggi</strong>. Alle ultime elezioni i simboli ammessi alla presentazione delle liste sono stati 70 su 101 che ci hanno provato. <strong>Se non ci fosse stata la raccolta delle firme, avremmo potuto avere la bellezza di 70 liste!</strong></p> <p>Se fosse per tutti eliminato l’obbligo della raccolta delle firme, avremmo un’esplosione di liste con la conseguenza che aumenterebbero i voti dispersi, favorendo le forze politiche che riescono a entrare in Parlamento perché superano la soglia di sbarramento. Di fatto, <strong>l’eliminazione delle firme favorisce proprio il sistema partitocratico</strong>.</p> <p>La “Lista Diretta” presenta quindi il rischio di</p> <p>- diventare il cavallo di Troia dei partiti</p> <p>- non superare la soglia di sbarramento nazionale e quindi favorire i soliti partiti</p> <p>- provocare l’esonero per tutti dalla raccolte delle firme, favorendo la proliferazione di liste che farebbero crescere la dispersione dei voti, che ancora una volta andrebbe a vantaggio di chi supera la soglia di sbarramento. </p> <p>Quali vantaggi?</p> <p>Nessuno, perché come ho illustrato già oggi qualsiasi associazione, comitato, gruppo di cittadini può attivarsi per presentare una lista formata da candidati scelti che i criteri che si vorranno dare.</p> <p>Osservo, inoltre, che affermare che ci sarebbe "<em>una discriminazione politica nei confronti dei Cittadini che hanno una opinione negativa rispetto ai partiti" </em>è smentito dall'evidenza dei fatti e della storia. Dal Fronte dell'Uomo Qualunque al M5S sono innumerevoli i movimenti politici che si sono affermati partendo da posizioni anti-partitiche.</p> <p>Per quanto mi riguarda sono fermamente contrario a questa proposta che trovo superflua e controproducente.</p> <p>PS: anche l’art 6 è formulato male; la legge sui contributi a partiti, gruppi politici organizzati non prevede mai che i contributi vadano a un eletto ma alla lista. Quindi, anche tutta la normativa di riferimento andrebbe modificata. Quando una Lip comporta inevitabilmente la modifica di altre leggi la conseguenza è che le probabilità di approvazione della Lip precipitano perché il parlamento viene investito da una mole di lavoro che va ben al di là di quelle che sono le volontà espresse dai proponenti.</p></blockquote><br> Annulla