Sistema Federale Svizzero

Sistema federale svizzero.
https://www.ch.ch/it/sistema-politico/funzionamento-e-organizzazione-della-svizzera/federalismo/#

COSTITUZIONE FEDERALE ELVETICA
RS 101 – Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999

La Svizzera è uno Stato federale. Ciò significa che il potere statale è suddiviso tra la Confederazione, i Cantoni e i comuni. Ciascuno di loro ha il proprio ruolo.

Principio della sussidiarietà:
Le competenze di Confederazione, Cantoni e comuni sono ripartite secondo il principio di sussidiarietà.

La Confederazione assume unicamente i compiti che superano le capacità dei Cantoni o che esigono un disciplinamento da parte sua.

Secondo questo principio, tutto quanto può essere fatto da un livello politico non deve essere assunto da un’istanza ad esso sovraordinata. Di riflesso, se un Cantone risulta eccessivamente sollecitato da un compito, il livello immediatamente superiore – quindi la Confederazione – dovrebbe sostenerlo.
La Confederazione è competente nei settori in cui la Costituzione federale l’autorizza ad esserlo. In particolare nei seguenti ambiti: 

  • politica estera e sicurezza;
  • dogane e politica monetaria;
  • legislazione valida a livello nazionale;
  • difesa.

CANTONI
I compiti che non sono espressamente attribuiti alla Confederazione dalla Costituzione federale rientrano nella competenza dei Cantoni. In certi ambiti, come ad esempio le scuole superiori, prevedono una condivisione delle competenze.
Secondo la Costituzione federale tutti i Cantoni hanno pari diritti e possiedono numerose competenze. Tra questi i settori seguenti:
– il budget
– il sistema politico
– la fiscalità (riscossione delle imposte
Ogni Cantone ha una propria Costituzione, proprie leggi, un parlamento, un governo e tribunali propri.
Anche i governi cantonali sono eletti dal popolo, per lo più mediante il sistema maggioritario. La forma di democrazia diretta della Landsgemeinde (riunione dei cittadini per esprimersi su questioni collettive) esiste solo nel Cantone di Glarona e di Appenzello Interno.

COMUNI
La più piccola unità politica in Svizzera è il comune. Attualmente ve ne sono circa 2300, un quinto dei quali – soprattutto le città – possiede un proprio parlamento.
Quattro quinti applicano per contro un sistema di decisione democratica diretta nell’Assemblea comunale, alla quale tutti gli abitanti aventi diritto di voto possono partecipare. Ciò significa che il Popolo non si fa rappresentare da deputati ma prende lui stesso le decisioni ed elegge l’esecutivo (governo).
Oltre ai compiti attribuiti dalla Confederazione e dal Cantone di appartenenza (p. es. tenuta del registro degli abitanti o protezione civile), i comuni hanno anche competenze proprie, ad esempio:
– in ambito scolastico e nella socialità
– nell’approvvigionamento energetico
– nella costruzione delle strade
– nella pianificazione locale
– in materia fiscale

LISTA ELETTORALE MISTA (una parte di candidati votati e un’altra di candidati sorteggiati: prototipo pensato per Firenze de L’Arengo, ma fattibile ovunque compreso il livello nazionale con i dovuti accorgimenti )

LISTA MISTA : Lista elettorale x Firenze (proposta di massima)

Un Comitato di tre Cittadini organizza una riunione fisica e prima di procedere a livello operativo, i partecipanti sono informati dei vari passaggi in modo che comprendano bene la logica complessiva anche nei dettagli.
Si comunica in partenza che tutte le decisioni sono prese dai partecipanti alle riunioni – assemblee, ai quali è riconosciuto uguale potere di parola, proposta, voto, esecuzione e controllo.
Si comunicano ai partecipanti tutti i dati ricevuti da Ufficio Elettorale: numero di candidati da mettere in lista (minimo e massimo), termine ultimo per presentare la Lista con le firme di sostegno, quante devono essere le firme, su che moduli e chi le certifica, le caratteristiche del simbolo (misure per la presentazione), come va presentato il programma amministrativo, il numero minimo di candidati del genere minoritario (⅓), la data di chiusura di tutte le operazioni preparatorie: chiusura primarie dei Cittadini a votazione e sorteggio (60 giorni prima della presentazione della Lista corredata di firme).
FORMAZIONE DELLA LISTA:
Si spiega ai partecipanti alla riunione che hanno la possibilità di dar vita ad una LISTA UNICA E MISTA che accomuna sia candidati Votati (QUOTA “V”) che candidati Sorteggiati (QUOTA “S”).
I partecipanti sono liberi di decidere e sono invitati a votare la modalità che preferiscono determinando le percentuali conseguenti delle due componenti (QUOTA “V” E QUOTA “S”).
L’operazione va espressa su un cartellone riassuntivo e progressivo delle TRE VOTAZIONI che viene aggiornato nel corso delle varie riunioni e aperto alle votazioni anche di chi arriva dopo.
PRIMA VOTAZIONE preferisci che i Candidati :

  • A) siano votati
  • B) siano sorteggiati
    SECONDA VOTAZIONE preferisci che la LISTA MISTA sia formata:
  • A) in proporzione ai risultati della votazione appena fatta
  • B) metà di votati e metà di sorteggiati
    TERZA VOTAZIONE preferisci che il sorteggio sia fatto tra:
  • A) tra tutti i partecipanti alle assemblee entro il termine stabilito
  • B) solo tra chi si candida al sorteggio entro il termine stabilito
    I partecipanti all’iniziativa, entro la scadenza dei 60 giorni prima della presentazione della Lista con le firme, possono scegliere di candidarsi in modo alternativo solo per la quota di LISTA “V” (essere votati) oppure solo per la quota di LISTA “S” (essere sorteggiati).
    Procedura QUOTA “V” (votati): si stila l’elenco degli auto-candidati ad essere votati in ordine alfabetico a cui tutti i partecipanti nel corso di tutte le riunioni, possono votare (almeno 2 voti a maschi e 2 voti a femmine) o anche ritirare il voto e assegnarlo ad un altro dello stesso genere (si usa un cartellone che viene aggiornato nel corso delle varie riunioni-assemblee).
    Procedura QUOTA “S” : si stila l’elenco dei candidati al sorteggio in ordine alfabetico (anche qui un cartellone che viene aggiornato nel corso delle varie assemblee). In una delle ultime riunioni e comunque entro la scadenza dei 60 giorni prima della presentazione della Lista, si procede al sorteggio dei nominativi che saranno candidati: l’operazione va annunciata più volte e fatta pubblicamente e in presenza, con bigliettini chiusi allo stesso modo ognuno con nome auto-candidato, ( oppure coi nomi di tutti i partecipanti se questa era stata la scelta della maggioranza nel corso della votazione specifica, se qualcuno sorteggiato rifiuta la candidatura viene sostituito dal sorteggiato successivo ) messi in una scatola, più persone con benda sugli occhi, sorteggiano ognuna una certo numero di bigliettini e più persone leggono i biglietti e registrano i nominativi.
    Si stabilisce quanti sono i Candidati necessari per formare la Lista (Firenze popolazione oltre i 300mila > vedi info dell’Ufficio Elettorale (? 36)

La LISTA MISTA si forma così:in prima posizione il candidato sindaco espresso dalla “QUOTA” CHE NELLA PRIMA VOTAZIONE) ha avuto maggiore consenso:

  • se ha avuto più consenso la QUOTA “V” è il suo candidato che ha avuto più Voti;
  • se ha avuto più consenso la QUOTA “S” è il suo candidato Sorteggiato per primo;
  • a seguire alternando di conseguenza i nominativi delle due QUOTE;
  • alla fine verificare il rispetto delle quote di genere ( almeno ⅓ per il genere minoritario) quindi PARTENDO DAL FONDO della LISTA MISTA sostituire i candidati del genere che eccede (i ⅔) e sostituirli con i primi classificati del genere minoritario alternando tra appartenenti a QUOTA “V” e QUOTA”S”.
    PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DA PRESENTARE INSIEME ALLA LISTA:
    viene preparato con la modalità del Cartellone che raccoglie le proposte individuali a maggior consenso: ognuno propone, ognuno vota quelle che vuole assegnando 2 preferenze ( il tutto da fare in modo progressivo nel corso delle varie riunioni ).

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Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1960-05-16;570!vig=

DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali
(x Firenze vedi art. 72) https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267


In bocca al lupo!!!
(Gian)

Disegno di Legge Costituzionale A.C. 5424 24 agosto 2012 (proposta di legge di iniziativa popolare “Quorum zero e più democrazia”)

https://www.parlamento.it/service/PDF/PDFServer/DF/295709.pdf

La proposta di modifica della Costituzione più articolata e completa presentata dai Cittadini Italiani e purtroppo non arrivata a buon fine. A distanza di tanti anni rimane una pietra di paragone ineludibile per chiunque voglia considerare una riscrittura della Costituzione finalizzata ad un totale ripensamento del potere partecipativo e decisionale dei Cittadini. Da qui si potrebbe ripartire. Anzi si dovrebbe ripartire.

NO alla Guerra in Ucraina! No all’invio di armi in Ucraina!

Questa pagina è dedicata alla informazione sui referendum richiesti contro l’invio di armi in Ucraina e al coinvolgimento dell’Italia in quella guerra.
Si può discutere della concreta utilità o meno di queste iniziative referendarie. Come è noto i referendum abrogativi (in questo caso delle disposizioni che hanno stabilito l’invio di armi e finanziamenti) devono passare sotto l’approvazione della Corte Costituzionale e poi spesso vengono aggirati riproponendo le norme abrogate semplicemente con una diversa formulazione (come è stato per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti). E’ vero, quindi, che lo strumento del referendum abrogativo è uno strumento spuntato.
Tuttavia la gravità della situazione richiede una qualche azione. il conflitto in corso vede l’Italia impegnata nel sostegno militare al cosiddetto occidente (a trazione Usa), nonostante la nostra costituzione ripudi la guerra come mezzo per risolvere i conflitti internazionali, e nonostante non sia certo a rischio la sicurezza dei confini nazionalli. C’è una sensazione molto diffusa che la posizione italiana sia determinata fuori dai nostri confini, da entità cui non importa nulla degli interessi italiani, tradizionalmente amici di entrambe le parti in causa. Il popolo italiano, a nostro parere, è in larga maggioranza contro le decisioni prese da governo e parlamento. Tuttavia per una serie di errori delle forze di vera opposizione, e per la inesistenza ormai di una par condicio sui mezzi di informazione, questa parte di popolo pure probabilmente maggioritaria, non ha alcuna rappresentanza in parlamento, e nemmeno capacità di generare una forte opposizione nelle piazze. Nella sostanziale impotenza in cui ci troviamo, iniziative come quelle dei referendum, almeno hanno il merito di fare emergere chiaramente questa volontà popolare.
Dobbiamo purtroppo rilevare, come ancora una volta, le forze di opposizione organizzate, invece di tendere a cercare l’unione operativa, ha visto questa occasione come possibilità di affermare il proprio ruolo sulle altre. Ancora una volta la lezione dei “capponi di Renzo”, non sembra essere stata compresa. Eravamo quindi tentati anche noi di rispondere con un rifiuto di queste logiche settarie e di ricerca dell’egemonia a scapito degli obbiettivi. Ma ci rifiutiamo. E pertanto pur con tutte le critiche ai comitati organizzatori dei referendum, invitiamo i cittadini a firmarli, nella speranza che la volontà di unione alla fine comunque prevalga sugli intweressi di bottega, nel superiore interesse del popolo italiano.

Roba da prima pagina

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